Pensioni personale militare. Il Si.Na.Fi. scrive ai Ministri dell’Economia, della Difesa e del Lavoro.

Con lettera del 4 dicembre 2019 il Sindacato Nazionale Finanzieri ha inoltrato una missiva ai Ministri dell’Economia e delle Finanze, della Difesa e del Lavoro e delle Politiche Sociali in merito al riconoscimento del diritto, da parte del personale militare a vedersi riconosciuto il trattamento pensionistico con l’applicazione delle aliquote di cui all’articolo 54, comma,

Con lettera del 4 dicembre 2019 il Sindacato Nazionale Finanzieri ha inoltrato una missiva ai Ministri dell’Economia e delle Finanze, della Difesa e del Lavoro e delle Politiche
Sociali in merito al riconoscimento del diritto, da parte del personale militare a vedersi riconosciuto il trattamento pensionistico con l’applicazione delle aliquote di cui all’articolo 54, comma, del T.U. n. 1092 del 1973 (44%), previste per tale personale, in luogo di quelle di cui all’articolo 44, comma 1, dello stesso D.P.R. n.1092/1973 previste per i dipendenti civili (35%).

La materia è oggetto di una nota controversia con L’.I.N.P.S., sfociata in un corposo contenzioso presso le Sezioni Giurisdizionali della Corte dei Conti, sia in primo che in secondo grado.

Prendendo atto dell’ormai consolidato orientamento giurisdizionale in merito al diritto del personale militare al menzionato trattamento pensionistico, il Sindacato Nazionale Finanzieri ha quindi inteso investire della questioni i Ministri a vario titolo interessati, chiedendo loro un autorevole ed urgente intervento nei confronti dell’Istituto Nazionale di Previdenza, affinché riconosca in fase di elaborazione dei conteggi pensionistici, al personale militare interessato, il meccanismo di calcolo pensionistico spettante e più favorevole di quello applicato, previsto dall’art. 54 del D.P.R. 1092/73, così come, peraltro, statuito dalla magistratura contabile.

Ricordiamo ancora una volta che la Segreteria Nazionale del Si.Na.Fi. già in data 23 ottobre 2019 aveva pubblicato un “Avviso” (clicca qui) con il quale, nel rammentare la giurisprudenza consolidatasi in materia, aveva prospettato la possibilità, per gli iscritti in posizione di ausiliaria o in servizio, di inoltrare – con raccomandata a/r o mediante posta elettronica certificata – una diffida alla sede provinciale dell’I.N.P.S. territorialmente competente o alla direzione Provinciale INPS di Viterbo (“Polo unico” per il personale della Guardia di Finanza), anche al fine di interrompere la prescrizione.

Per scaricare il testo della lettera ai Ministri clicca qui.

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