COMUNICATO STAMPA
DDL CORDA: PROCLAMATO LO STATO DI AGITAZIONE DEI SINDACATI MILITARI
“Durerà fino a quando non ci sarà un reale confronto tra i Sindacati Militari e la Politica per giungere ad una legge che abbia realmente natura sindacale nel rispetto del dettato costituzionale”.
Al termine della due giorni degli Stati Generali dei Sindacati Militari e dal relativo dibattito che ha investito giuristi, costituzionalisti, sindacalisti e parlamentari è emerso con estrema chiarezza che al personale militare devono essere riconosciuti gli stessi diritti di tutti i lavoratori, nel perimetro di quanto previsto dalle norme costituzionali e dalle norme comunitarie.
Il disegno di legge sulla sindacalizzazione del personale militare attualmente all’esame della Commissione Difesa del Senato della Repubblica contiene palesemente previsioni che non sono in linea con la primaria normativa richiamata e che disattendono fortemente le aspettative dei Sindacati Militari riuniti per la prima volta nei loro Stati Generali.
Dalla data della sentenza della Corte Costituzionale n. 120/2018 che ha finalmente consentito la nascita dei Sindacati Militari la Politica, nella sua interezza, ha dimostrato dapprima forte disattenzione rispetto a quanto da anni richiesto dal personale militare in tema di riconoscimento dei diritti dei lavoratori in divisa e poi una totale mancanza di coraggio nell’elaborare, proporre ed approvare una legge che, nel rispetto delle norme costituzionali e comunitarie, portasse al concreto e reale riconoscimento dei diritti sindacali al personale militare.
Oggi la Politica, lungi infatti dal dimostrare lo stesso coraggio che ha avuto il Legislatore nel 1981 con la riforma dell’allora Corpo delle Guardie di Pubblica Sicurezza (legge 121/1981) e che portò alla sindacalizzazione del suo personale ed alla democratizzazione delle funzioni di polizia, ha per converso dimostrato di prestare particolare attenzione alle richieste degli Stati Maggiori che palesavano un indimostrato rischio per la coesione interna delle Amministrazioni militari ed una particolare predisposizione a svilire le innumerevoli richieste provenienti dai Sindacati Militari, fino ad affievolirne irrimediabilmente il valore sotto il profilo del riconoscimento dei diritti propri di tutti i lavoratori.
Nella due giorni degli Stati Generali è emerso che i Sindacati Militari uniti sono maturi per continuare a tutelare il personale rappresentato con professionalità e grande senso di responsabilità, nel rispetto della funzionalità delle Amministrazioni di appartenenza e del benessere organizzativo.
Alla Politica si richiede di dimostrare la stessa maturità e lo stesso senso di responsabilità, apportando al testo del disegno di legge all’esame le modifiche necessarie richieste dai Sindacati Militari, per un concreto e reale riconoscimento dei diritti sindacali e per una piena agibilità, a tutela del personale militare e dell’intera comunità civile, alla sicurezza della quale è sempre indirizzato l’operato dei lavoratori in divisa.
In assenza gli Stati Generali dichiarano sin d’ora l’apertura di uno stato di agitazione sindacale che durerà fino a quando non ci sarà un reale confronto tra i Sindacati Militari e la Politica per giungere ad una legge che abbia realmente natura sindacale nel rispetto del dettato costituzionale.