In questi giorni si susseguono notizie relative al rinnovo del contratto delle Forze di Polizia, soprattutto in ragione di alcune dichiarazioni rilasciate dal Presidente del Consiglio dei Ministri Giorgia Meloni, con le quali ha sostenuto che tra le priorità del Governo vi è il rinnovo del contratto del comparto sicurezza, difesa e soccorso pubblico, scaduto, come noto, a dicembre del 2021.
Prescindendo dal fatto che si deve cogliere certamente con favore l’orientamento palesato dal Governo circa la priorità riconosciuta al rinnovo contrattuale, come anche la volontà di incontrare le associazioni sindacali per un confronto preliminare, non possiamo sottacere che ancora tante incertezze vi sono sulle risorse finanziarie che si intendono stanziare in merito e sulla loro adeguatezza alle esigenze del personale delle Forze di Polizia, sopraffatto spesso nei suoi bisogni, anche primari, da una congiuntura economica difficile che ne deprime le aspettative di una vita dignitosa, a fronte di un impegno quotidiano per la sicurezza del Paese.
Sotto il profilo delle risorse, infatti, le notizie riportano possibili stanziamenti di circa 5 miliardi di euro a partire dal 2024 per le Forze di Polizia che, se rapportati anche alle risorse appostate per il precedente contratto, non appaiono certamente sufficienti a garantire condizioni di vita adeguate per gli operatori del comparto, la cui specificità, normativamente prevista, è spesso sbandierata, ma al cui sventolio non corrispondono misure realmente riconoscitive del loro particolare status e del loro ruolo fondamentale per la collettività.
Ebbene, riteniamo che un rinnovo contrattuale serio, scaduto da oltre due anni, non possa tradursi in pochi euro di aumenti mensili, “offerti” ai lavoratori di un comparto che rischiano giornalmente la propria incolumità per assicurare la sicurezza pubblica, economica e finanziaria di questo Paese.
Riteniamo sia quindi giusto far sentire la nostra insoddisfazione per quanto sino ad ora prospettato, nel rispetto della dignità di lavoratori e del particolare ruolo rivestito dal personale delle Forze di Polizia.
I lavoratori del comparto sicurezza esigono rispetto e considerazione per la specificità del loro lavoro e per le difficoltà che giornalmente sono costretti ad affrontare nell’intraprenderlo, anche in ragione di politiche di contenimento della spesa che si ripercuotono sulla funzionalità ed operatività delle stesse Amministrazioni di cui fanno parte.
La serietà delle rivendicazioni del personale del comparto richiede altrettanta serietà da parte del Governo e della Politica, che non sono certo quelle del “lancio” di cifre irrispettose non solo della dignità dei lavoratori del comparto, ma anche dei principi stessi che dovrebbero presiedere alla riapertura della fase contrattuale; riapertura nei fatti potenzialmente atrofizzata da un’ipotesi di stanziamento di risorse finanziarie assolutamente inadeguato anche solo a poterla ideare.
Prescindendo quindi da qualsiasi analisi più dettagliata sul balletto delle cifre, al momento ci sentiamo solo di rivolgere un appello non esclusivamente al Governo, ma anche alla Politica, a quella parte della Politica che a volte con troppa nonchalance cavalca a parole lo sdegno dei lavoratori del comparto, ma nei fatti sostiene e condivide scelte inopportune che incidono direttamente sulla loro condizione lavorativa ed indirettamente su quella delle loro famiglie.
Chiediamo che vengano stanziate le risorse finanziarie necessarie a rendere reale il rinnovo contrattuale ed a restituire dignità soprattutto ai lavoratori del comparto sicurezza!
La Segreteria Nazionale SINAFI