LIBERTÀ SINDACALE DEI MILITARI: CONDIZIONI E LIMITI. Dott. Avv. Luca Di Majo

Pubblichiamo un articolo apparso sulla rivista “DPER online” – Diritto Pubblico Europeo Rassegna online aprile 2019 – nel quale Luca di Majio, dottore di ricerca in Diritto costituzionale presso l’Università degli Studi di Bologna, analizza il controverso riconoscimento della libertà sindacale dei militari, conseguente alla sentenza 13 giugno 2018, n. 120 della Corte costituzionale. Il

Pubblichiamo un articolo apparso sulla rivista “DPER online” – Diritto Pubblico Europeo Rassegna online aprile 2019 – nel quale Luca di Majio, dottore di ricerca in Diritto costituzionale presso l’Università degli Studi di Bologna, analizza il controverso riconoscimento della libertà sindacale dei militari, conseguente alla sentenza 13 giugno 2018, n. 120 della Corte costituzionale.

Il Dottor Di Majo, che è anche componente del Comitato scientifico istituito dal Sindacato Nazionale Finanzieri (Si.Na.Fi.) per lo studio e la predisposizione della normativa in materia di libertà sindacale dei militari, ha in particolare evidenziato gli aspetti non convincenti della sentenza della Corte Costituzionale, tra i quali, il controllo preventivo sulla costituzione di un sindacato militare ed il divieto di esercizio del diritto di sciopero.

Sul primo aspetto, ha infatti sostenuto che l’autorizzazione che il legislatore definisce elegantemente preventivo assenso rischia di trasformare il riconoscimento della libertà sindacale dei militari in un controllo capillare dell’attività di sindacati e sindacalisti, mascherato dietro il rispetto dello «spirito democratico», della «disciplina », della neutralità, del servizio alla Nazione e dietro l’esigenza della coesione interna al corpo militare.

Sul secondo aspetto, il Dottor Di Majo ha evidenziato come il divieto tout court al riconoscimento del diritto di sciopero appare un passo indietro rispetto alle conquiste raggiunte dai lavoratori a cui la stessa Corte costituzionale ha contribuito.

Il ricercatore ha quindi ipotizzato alcune soluzioni rispetto alle proposte in cantiere in Parlamento, tra le quali, in primo luogo l’eliminazione della prevista autorizzazione alla costituzione del sindacato militare, perché retta su preoccupazioni infondate e, in ogni caso, incostituzionale, ed in secondo luogo ammettere il diritto sciopero, ancorché previa indicazione di una serie di contrappesi che riducano al minimo le paventate preoccupazioni palesate dalla sentenza n. 120/2018.

In conclusione il Dottor Di Majo ha sinteticamente evidenziato che:

  • dopo la sentenza n. 120/18 della Corte costituzionale, il legislatore è chiamato a dare attuazione ai diritti sindacali dei militari;
  • da un lato, il Giudice delle leggi ha riconosciuto il diritto all’organizzazione sindacale, ma dall’altro ha indicato una serie di limiti che il legislatore sarebbe chiamato a rispettare;
  • i progetti di legge in discussione, così come la pronuncia della Corte, appaiono in alcuni punti discutibili;
  • i profili critici evidenziati suggeriscono un’istruttoria maggiormente approfondita nel corso dell’esame parlamentare e un bilanciamento maggiormente attento rispetto a quanto la Corte ha sentenziato.

Per la lettura integrale dello studio clicca qui:  DPER online

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