Questo “matrimonio” non sa da fare, né domani né mai, così tuonavano i bravi al povero Don Abbondio di manzoniana memoria.
Dopo la sentenza della Consulta nel “lontano” aprile 2018, una sentenza “obbligata” e a tutt’oggi non digerita, nonostante le audizioni delle sigle delle neonate Organizzazioni sindacali, di illustri giuslavoristi e costituzionalisti, la politica “rimanda” ancora la legiferazione di una norma che tuteli le nascenti organizzazioni.
Il parassitismo politico ha prodotto una subalternità sociale, le Forze dell’Ordine militari, uomini e donne in divisa “maltrattati” ed “illusi”.
Una politica incapace di essere illuminata, inadeguata a prendere decisioni coraggiose ed impopolari.
La “braveria” moderna continua ad incrostare un processo di democratizzazione delle Forze dell’Ordine ad ordinamento militare sotto le mentite spoglie della tutela e salvaguardia della sicurezza della nazione.
Viene affermato, infatti, che la sindacalizzazione dei militari impatterebbe negativamente sulla sicurezza, sull’efficienza etc., affermando, quindi, di contro, che la sicurezza della nazione può essere garantita solo da persone umiliate nei loro diritti, calpestate nella loro dignità di servitori di uno stato che li ignora.
Il parassitismo politico e l’ostruzionismo verso i Sindacati possono essere superati solo attraverso una rivoluzione intellettuale ed il debellamento di una cultura di tipo conservatrice, tipica della “casta” delle gerarchie militari, insomma una singolar tenzone tra la tradizione gerarchica e autocratica della difesa e la natura democratica del sindacalismo.
Le nascenti organizzazioni sindacali hanno seguito tutte le regole imposte, anche quelle non condivise ma legittimamente contestate, si sono rivolte alle amministrazioni, ai politici, agli esperti del settore, finanche al Presidente della Repubblica, il tutto per “operare” correttamente ed essere messi nelle migliori condizioni di esercitare un diritto costituzionalmente garantito e riconosciuto dopo oltre 40 anni, ma tutte queste richieste sono state deliberatamente disattese, celandosi dietro “finti” accoglimenti e promesse di “valutazioni” della questione.
Ora basta, siamo stanchi di essere ignorati da qualsiasi compagine politica che si alterna al governo del paese, a noi viene chiesta fedeltà alla Repubblica, al paese, ai cittadini, senso del dovere e del sacrificio, che onoriamo, a volte, fino al sacrificio estremo della vita, ma NESSUN partito o coalizione politica, fatta eccezione per una timida iniziativa del Movimento 5S, si è mai fatta carico delle reali esigenze degli appartenenti alle forze dell’ordine.
Meritiamo attenzione concreta ed immediata, e non un muro di gomma, una ingiusta mortificazione della nostra dignità e dei nostri diritti!!!!
ORA BASTA, LA MISURA E’ COLMA!!!
*Luigi Quadro (socio co-fondatore del Sinafi e Referente Regionale per la Campania)