Pubblichiamo il documento congiunto sottoscritto dalle sigle sindacali più rappresentative della Guardia di Finanza in occasione della loro audizione in Commissione Difesa del Senato sul disegno di sindacalizzazione del personale militare.
Nel documento è stato evidenziato come il testo di legge licenziato dalla Camera ed oggi all’attenzione della Commissione Difesa del Senato presenti molteplici ed importanti punti di criticità, tanto rilevanti da portare, lo scorso 7 ottobre, le stesse sigle sindacali militari a manifestare pubblicamente il loro dissenso.
Nell’occasione è stato rappresentato come, ad avviso delle sigle sottoscrittrici, il DDL 1893 strumentalizzi la sentenza n. 120 e cristallizzi quanto la Corte costituzionale prevede solo in ordine alla costituzione ed all’operatività dei sindacati nelle more dell’emanazione della legge e non a regime. Pertanto, si disegna un modello sindacale con gli stessi poteri, le stesse prerogative e lo stesso grado di dipendenza dalle amministrazioni dell’attuale rappresentanza militare, ma, a differenza di quest’ultima, a carico del lavoratore.
Con particolare riferimento alla Guardia di Finanza, è stato poi rilevato come l’intero dibattito su questa legge, non a caso incardinato presso le Commissioni Difesa, sia stato incentrato sulle Forze armate tradizionali e sulla funzione di difesa ad esse demandata. Non è stato adeguatamente considerato che questa legge si applica anche a due Forze di polizia ed a 160.000 poliziotti ed in particolare a 60.000 finanzieri che svolgono una funzione (polizia economico-finanziaria) molto diversa rispetto a quella degli appartenenti alle Forze armate.
A conclusione, sono state richieste una serie di modifiche al testo in esame, in grado di consegnare al personale un modello sindacale funzionale ed effettivo, senza incidere sull’efficienza, sulla coesione e sull’operatività delle amministrazioni ed, anzi, migliorando la condivisione ed il benessere organizzativo.
Per scaricare il documento clicca qui.
Per vedere le audizioni integrali clicca qui.