E’ la distanza a differenziare le gare ed i runner che vi partecipano.
Nello sport sono tanti i tipi di podisti e ognuno di loro ha la sua tipicità, ma i runner che abbinano alla loro corsa la spinta di una carrozzina diventano unici. E’ unico il modo di correre, di preparare il loro compagno in carrozzina, come unico è il giorno in cui hanno “spinto” per la prima volta, diventando “rolling pacer” del GSI di Torino.
Una soleggiata mattina del 21 novembre è diventata unica per Massimo, Valter e Fabio. Avigliana la città che ha offerto la cornice ideale, un percorso con un panorama variegato tra gli scorci storici del centro e quelli naturalistici del lago Grande. Massimo e Valter pronti a spingere il loro amico Fabio e, accanto a loro, altre carrozzine “rolling pacer” con a bordo Matteo, Raffaele e Filippo.
Ore 10: si parte ed è festa immediata tra fischietti suonanti, tifo assordante e un clima a dir poco caloroso. E’ un giorno unico per qualcuno che, durante lo svolgimento dell’intera gara, non rimane mai solo.
Diverse le esperienze da cui provengono i vari atleti: tra maratoneti e chi, invece, ha girato l’Italia con i mezzi ed i colori del GSI di Torino, tutti hanno avuto il loro giorno unico.
“Rolling pacer” significa, in inglese, “segnare il passo agli altri runner durante la gara”. I palloncini colorati a vista legati alle carrozzine offrono un riferimento costante che a fine gara diventa spunto di riflessione. Il traguardo viene tagliato da Raffaele e suo fratello Fabio: entrambi affetti dalla stessa malattia, ma il secondo costretto sulla sedia a rotelle, diventano il simbolo di quella che è stata sicuramente una giornata unica, per loro e per tutti i partecipanti.