Un giorno triste, che lascia tutti esterrefatti e profondamente distrutti per la scomparsa di un caro amico, un collega, un marito, un papà di tre meravigliose bambine.
Ecco, tutto questo era Giovanni Lavalle, socio fondatore del SINAFI e componente del Collegio Revisori Contabili della Segreteria Regionale Emilia Romagna.
Un destino beffardo e crudele, dapprima gli ha regalato una moglie fantastica, dalla quale ha avuto tre magnifici angioletti, che oggi continuano a ridere ingenuamente nella loro inconsapevolezza che non vedranno più il loro papà, ma poi lo ha privato del bene più caro: la vita.
La sua giovane vita, carica di altruismo e solidarietà, l’aveva messa, prioritariamente, al servizio della collettività, ma proprio per il suo carattere altruista non tralasciava la propria opera in difesa dei diritti dei finanzieri.
Caro Giovanni ti auguriamo di riposare in pace e ti dedichiamo questa poesia, scritta con il cuore proprio per te, da un nostro amico che ha appreso della tua scomparsa, nella certezza di quel dialogo, con le persone care, che continua anche oltre la vita.
I tuoi amici del SINAFI
E’ già tempo
In quel tuo fiorire
Fiore di primavera
E’ già tempo di morire
Nel prato della sorte
L’appassire s’avvera
Triste è la tua morte
Tenui colori
Piangono dolore
Su germoglianti fiori
Triste è la rosa
Che perde l’amore
Nell’essere sposa
Ritornerà il tuo fiorire
Con il tuo profumo, il tuo colore
Nel giardino dell’amore
Dove non potrai morire
Giovanni Villa
(Dedico questa mia poesia inedita a Giovanni Lavalle, giovane finanziere, sindacalista nel SINAFI, che è venuto a mancare a soli 33 anni dopo sofferta malattia)