Splende il sole sulla capitale, il cielo è terso, si aprono le serrande dell’auditorium Donat Cattin. Eccoli i delegati, arrivano da tutte le Regioni d’Italia. Alcuni si conoscono già da tempo, altri iniziano le presentazioni di rito. Una stretta di mano, un nome e cognome che si fatica a ricordare, visi sereni, felici, quasi increduli su ciò che di lì a poco sta per accadere. Molte le teste bianche, pochi i giovani, ancor meno le donne … ed in quel frangente la memoria ci porta alle due assise plenarie della Rappresentanza Militare di Castelporziano e L’Aquila, il documento approvato per acclamazione dove si chiedeva a gran voce il riconoscimento dei diritti sindacali al personale della Guardia di Finanza, lo striscione bianco con la scritta rossa dello stesso tenore, sorretto nelle manifestazioni in piazza a fianco delle sigle sindacali del comparto, dai delegati Co.Ce.R. e qualche altro temerario delegato della R.M., mettendoci la faccia e rischiando la rigore…. E poi il ricorso C.E.D.U. e molte altre iniziative. Oggi splende il sole! 41 anni dalla L. 382 del 78, poco meno dalla Legge 121/81 che ha visto il personale della Polizia di Stato primo nella rivendicazione delle tutele del lavoratore in uniforme ottenere una legge per certi versi epocale. In un paese attanagliato da mille problematiche, talmente imbrigliato e piegato su se stesso, con terrificanti urgenze da fronteggiare, ottenere attenzione per un diritto seppur così importante, quale quello della tutela sindacale non è affatto cosa facile. Nessuno, infatti, dell’intero arco parlamentare delle passate legislature ha preso a cuore le nostre rivendicazioni. Se da un lato le rimostranze del personale con le stellette aveva scarso appeil per i partiti politici, dall’altro gli Stati Maggiori erano e, per certi versi sono tuttora, orientati alla conservazione dello status quo fornendo alla compagine governativa una visione arroccata in stereotipi non più attuali in un paese democratico che ha garantito, proprio grazie alle Forze di Polizia, coesione interna ed è stato il collante della società civile, garanzia di piena affidabilità istituzionale. Ci sono venuti in soccorso i Padri costituenti che avevano già affermato, con l’art. 39 della nostra stupenda carta costituzionale, le libertà associative per i cittadini della Repubblica e quindi anche dei militari, così come da ultimo finalmente sancito dai guardiani della Costituzione, i Giudici della Corte Costituzionale!
Oggi splende il sole, nasce il Si.Na.Fi, il Sindacato Nazionale dei Finanzieri. Ora tocca a noi porre le basi per il futuro, non più per noi, ma per chi verrà dopo, per le lavoratrici ed i lavoratori con le stellette! Un pensiero rivolto ai colleghi Finanzieri: non svilite l’idea, la conquista, il successo! Conferitegli forza, forma e sostanza, sostenete ciò che ora abbiamo conquistato, non abbiate paura… la forza delle idee non si può arrestare….
Oggi splende il sole!!!! E’nato il Si.Na.Fi., il Sindacato Nazionale dei Finanzieri!
Gruppo fondatori Puglia e Basilicata