Il ddl in esame ha lo scopo di adattare l’attuale normativa pensionistica alle specificità del personale del comparto difesa e sicurezza (Forze armate, compresa l’Arma dei carabinieri, Forze di polizia e Corpo dei vigili del fuoco)
Il suddetto personale risulta, infatti, svantaggiato sul versante previdenziale, in conseguenza dell’introduzione con la riforma Dini del metodo di calcolo contributivo e in assenza dell’istituzione del secondo pilastro della previdenza, quella complementare, che avrebbe dovuto colmare il decremento pensionistico che si sarebbe generato a causa della riforma attuata.