In data 14 luglio 2020 è stata presentata una interrogazione a risposta scritta (n.4/06322), che vede come firmatario l’Onorevole Paolo Russo, di Forza Italia, in merito ad alcune forme di emarginazione nei riguardi delle organizzazioni sindacali riconosciute ed alla possibilità per le organizzazioni sindacali di incontrare su richiesta formale i colleghi appartenenti alle altre Forze armate anche nell’orario di servizio.
TESTO DELL’INTERROGAZIONE
Atto Camera
Interrogazione a risposta scritta 4-06322
presentata da RUSSO Paolo
testo di Martedì 14 luglio 2020, seduta n. 371
PAOLO RUSSO. — Al Ministro della difesa. — Per sapere – premesso che:
dopo anni di battaglie, con il ricorso alla Corte costituzionale, fino alla recente sentenza della Consulta n. 120 del 2018 che definisce incostituzionale l’articolo 1475, comma 2, del codice dell’ordinamento militare nella parte in cui vietava ai soldati di costituire associazioni a carattere sindacale, il Ministero della difesa, in attesa che il Parlamento approvi una legge sul sindacato militare delle Forze armate, ha disciplinato, con due diverse circolari, la costituzione e la funzionalità delle medesime associazioni;
in considerazione del vulnus normativo in materia, la Commissione difesa della Camera dei deputati ha avviato l’esame di alcune proposte di legge sull’esercizio della libertà sindacale del personale delle Forze armate e dei corpi di polizia ad ordinamento militare in cui è stabilito che le controversie in materia sindacale del personale militare e delle associazioni sindacali militari sono devolute non più al giudice del lavoro, bensì alla giurisdizione esclusiva del giudice amministrativo;
a tal proposito, il sindacato libera rappresentanza dei militari (primo sindacato della storia dell’Esercito) ha ravvisato come la scelta testé menzionata, riguardo alla giurisdizione delle controversie in materia sindacale, stia generando evidenti perplessità per alcune sigle sindacali;
il personale delle forze armate e dei corpi di polizia ad ordinamento militare attendono, infatti, ormai da anni, una legge in materia sindacale che, sulla base del modello già in vigore per il corpo della polizia, possa garantire alle organizzazioni sindacali di rivolgersi al giudice del lavoro in casi di comportamenti antisindacali da parte del proprio datore di lavoro;
a ciò si aggiunga che, come risulta all’interrogante, sulla base di alcune segnalazioni, alcune amministrazioni delle Forze armate sembrerebbero ignorare e, in alcuni casi, emarginare le organizzazioni sindacali riconosciute non rispondendo alle varie segnalazioni proposte sulle problematiche attinenti ai propri tesserati;
gli atteggiamenti appena riportati potrebbero verosimilmente far intendere all’interrogante che non viene rispettato il giudizio insindacabile espresso dalla Consulta nonché le circolari trasmesse dal Ministero della difesa sull’operatività delle organizzazioni sindacali dei militari;
inoltre, alle organizzazioni sindacali dei militari è concessa la possibilità di incontrare su richiesta formale i propri colleghi nelle caserme al di fuori dell’orario di servizio, mentre la stessa procedura non è applicata per la rappresentanza militare a qualsiasi livello (compagnie assicurative, finanziarie, banche, associazioni culturali, onlus enti no profit, e altro) a cui è concessa la possibilità di incontrare i militari anche in orario di servizio –:
se il Ministro interrogato non intenda porre in essere ogni iniziativa utile affinché le amministrazioni delle Forze Armate rispondano alle varie istanze rappresentate e se non intenda accertarsi, per quanto di competenza, che non vi siano forme di emarginazione nei riguardi delle organizzazioni sindacali riconosciute;
se il Ministro non intenda adottare iniziative al fine di eliminare ogni tipo di disparità all’interno della rappresentanza militare, a qualsiasi livello, al fine di prevedere la possibilità per le organizzazioni sindacali di incontrare su richiesta formale i colleghi appartenenti alle altre Forze armate anche nell’orario di servizio.
(4-06322)