Il Sinafi, prendendo atto che ormai è all’ordine del giorno il fatto che gli appartenenti alle Forze di polizia siano oggetto di aggressioni, fisiche e verbali, ha inteso richiedere al Presidente del Consiglio dei Ministri un intervento immediato e concreto sul tema della tutela legale del personale indagato per fatti accaduti nel corso del loro servizio a tutela delle istituzioni, dell’ordine pubblico e dell’intera collettività.
Nell’occasione, è stato evidenziato come, in molti casi, se è esemplare la risposta di tanti colleghi all’apertura di una sottoscrizione in favore degli indagati per il sostenimento delle spese legali, appare surreale che ciò debba avvenire in sostituzione di ciò che lo Stato dovrebbe assicurare, quantomeno sino alla definizione dei necessari accertamenti da parte dell’Autorità Giudiziaria, a tutela dell’operato di chi è chiamato ogni giorno a garantire l’ordine e la sicurezza pubblica.
Non si può più “appaltare” ai colleghi degli agenti indagati la loro tutela legale, oltre che quella morale.
E’ stato quindi chiesto al Presidente del Consiglio dei Ministri un intervento in materia di spese legali per fatti accaduti nel corso del servizio, sia in relazione alle somme concesse in anticipo che al complessivo riconoscimento del diritto al loro rimborso, troppo spesso condizionato negativamente da un parere dell’Avvocatura dello Stato sulla loro congruità che non tiene conto della complessità della difesa.