Alla luce delle continue sollecitazioni che ci pervengono da numerosissimi appartenenti al Corpo, iscritti e non, che si apprestano a lasciare il lavoro attivo, il SINAFI ha sentito il dovere – sindacale, giuridico, civico e morale – di evidenziare quanto emarginato in titolo, in forza dell’unanime e consolidato orientamento a cui è giunto il supremo Consesso della giustizia amministrativa, nonché Organo costituzionale di consulenza giuridico-amministrativa del Governo.
Per quel che ci preme, quale Sindacato Nazionale Finanzieri, è del tutto evidente che si sia giunti, finalmente, a un pacifico riconoscimento del diritto soggettivo in disamina, suggellato, da ultimo, ex aliis, nella recentissima sentenza n. 2831 del 14 marzo u.s. – C.d.S. Sez. II (per l’Arma dei Carabinieri, in senso conforme, C.d.S. n. 2833, pari data), come, del resto, già rimarcato da diversi T.A.R., talché non ci si spiega come mai, benché sia sostanzialmente “pacifico” tale riconoscimento in ambito giudiziario, persista una strenua difesa dell’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale.