La tematica d’inserire il codice identificativo sui caschi e sulle uniformi del personale delle Forze di Polizia ha radici lontane e troppo spesso é risultato il frutto di prese di posizioni stucchevoli e di veri e propri preconcetti.
Molti i ddl presentati sulla tematica nel corso degli anni e messi in discussione nei rami del parlamento ma mai tradotti in veri e propri provvedimenti di legge a seguito della ferma opposizione di una parte della politica e delle OO.SS. delle Forze di Polizia che chiedevano garanzie sulla portata dell’innovazione ipotizzata affinché non si traducesse in una vera e propria “caccia alle streghe”, nonché l’inserimento dei necessari bilanciamenti per evitare strumentalizzazione da parte di gruppi organizzati notoriamente contro le FF.PP.
Riteniamo, in ogni caso, che questo principio d’innovazione democratica, già in essere da anni in tanti altri Paesi, possa comunque costituire un segnale di trasparenza e di civiltà giuridica, tuttavia continuiamo a rimanere fermi sull’esigenza che qualora si dovesse andare in questa direzione bisognerà dotare gli operatori di strumenti adeguati e di una legislazione che dia maggiore certezza ed autorevolezza alle attività degli operatori.