Il 26 marzo 2020 il Governo ha fornito risposta all’interrogazione parlamentare n.4/02344del 22 ottobre 2019 presentata dalle Senatrici Giovanna Petrenga e Isabella Rauti (Fratelli d’Italia) in merito al preoccupante fenomeno dei suicidi tra gli appartenenti alle Forze Armate.
Nella loro interrogazione le Senatrici, nel rappresentare che:
- “si continua tristemente a registrare il susseguirsi di suicidi all’interno delle forze armate, l’ultimo dei quali poche settimane fa quando una giovane soldatessa, già in servizio da 4 anni come fuciliere degli Alpini, è stata ritrovata dopo essersi tolta la vita in caserma;
- appare indubbia l’esigenza di cercare di capire le cause ed intervenire adeguatamente per scongiurare il ripetersi di tali allarmanti episodi;
- è necessario, altresì, attendere che l’Autorità giudiziaria definisca l’accertamento dei fatti”,
avevano chiesto di sapere:
- “se il Ministro in indirizzo non ritenga indispensabile agire con urgenza, provvedendo ad adottare misure che possano garantire una maggiore protezione di tutto il personale militare, volte ad intercettare eventuali fattori di rischio, al fine di disincentivare tempestivamente situazioni che degenerino in tristissimi epiloghi;
- se, a tale scopo, non si ritenga opportuno prevedere e allestire una struttura operativa composta da tecnici-analisti con il compito di studiare e supportare quelle situazioni di criticità psicologica che necessitano di un aiuto per un loro recupero;
- non ultimo, se non ritenga che detta struttura (considerato il carattere di emergenza e di particolare sensibilità del fenomeno) sia strettamente collegata al Gabinetto del Ministro”.
TESTO DELLA RISPOSTA DEL GOVERNO
Atto Senato
Risposta scritta pubblicata nel fascicolo n. 058
all’Interrogazione 4-02344
Risposta. – Riguardo alla delicata e complessa tematica il Ministro ha espresso, in occasione della presentazione delle linee programmatiche del Dicastero, dinanzi alle Commissioni congiunte Difesa di Camera e Senato, l’intendimento di porre la giusta attenzione al preoccupante fenomeno dei suicidi. Pertanto, non esiterà a sostenere gli organismi istituiti presso ogni forza armata e, a livello centrale, presso lo Stato maggiore della difesa, affinché possano svolgere la loro azione di analisi, di monitoraggio e di consulenza, in maniera aderente ed efficace.
La salvaguardia della salute del personale e la tutela della sicurezza negli ambienti di lavoro restano temi al centro dell’attenzione del Ministero. In ordine a tale fenomeno, da tempo è in atto una mirata attività di prevenzione e, oltre alle azioni volte a individuare eventuali soggetti a rischio nelle prime fasi dell’incorporazione, vengono realizzate molteplici attività per la tutela del benessere psicofisico del personale durante l’intero percorso di carriera.
In particolare, agli esiti del tavolo tecnico costituito nel settembre 2018 con il compito di affrontare in maniera dettagliata una tematica così delicata e complessa, sono state definite ulteriori e specifiche misure preventive da porre in essere a breve e medio-lungo termine, al fine di tentare di ridurre i gesti autolesionisti, pur nella considerazione che questi gesti sono spesso conseguenza di profonde problematiche individuali che prescindono dalla vita militare e dal tipo di servizio svolto.
La prima azione è stata quella di aggiornare la scheda di notifica degli atti suicidari, così da acquisire maggiori e dettagliati elementi utili ad analizzare il fenomeno e a predisporre eventuali correttivi.
Nel marzo 2019 è stata avviata la campagna di prevenzione denominata “Combattiamo per la vita”, attraverso l’informazione e la sensibilizzazione di tutto il personale sui principali fattori di rischio e la loro gestione. Sono state, inoltre, redatte e distribuite tre brochure informative che offrono una serie di raccomandazioni per individuare e affrontare situazioni che possano preludere ad atti di autolesionismo ed è stata anche creata una pagina web sul sito ministeriale per divulgare la promozione del benessere psicologico e la prevenzione del rischio suicidario.
Il 26 marzo 2019, presso il dipartimento scientifico del policlinico militare “Celio”, si è svolto un “corso per formatori sulla prevenzione dei suicidi nelle forze armate” che ha portato alla costituzione del primo team di professionisti, psicologi e psichiatri.
È in corso di completamento un’applicazione per smartphone che possa dare, in maniera intuitiva e immediata, indicazioni sulle attività e i presidi attivi in ambito della difesa; in questa applicazione è consultabile l’elenco dei consultori e servizi sanitari operativi sul territorio, afferenti alle diverse forze armate e all’Arma dei Carabinieri, a cui il personale può rivolgersi per ricevere supporto professionale.
Nei giorni 17-18 settembre 2019 si è svolto, presso l’aula magna della università degli studi di Roma “La Sapienza”, il “convegno internazionale di suicidologia e salute pubblica”, nel corso del quale sono stati presentati due poster che illustrano le iniziative intraprese per la prevenzione dei suicidi in ambito delle forze armate, mentre il 25 settembre il Centro alti studi per la difesa (CASD) ha ospitato un corso sulla prevenzione del suicidio rivolto a personale sanitario, al quale hanno preso parte anche istituzioni civili.
È stata, altresì, approvata la nuova direttiva per il funzionamento del centro veterani della difesa ed è in corso, da parte dei competenti organi, il rafforzamento del centro, con specifico riferimento al potenziamento dell’area che interessa il supporto psicologico ai veterani e alle famiglie.
Infine, tra le azioni a lungo termine si sta provvedendo a effettuare gli studi di fattibilità in merito all’ampliamento degli “sportelli di ascolto” nelle strutture sanitarie e nelle caserme, all’istituzione di un numero verde militare “prevenzione suicidi”, allo svolgimento di un monitoraggio psichico periodico (attraverso un colloquio psicologico, somministrazione di questionari ed eventuale visita psichiatrica di approfondimento), alla stipula di convenzioni con il Servizio sanitario nazionale e con l’ordine nazionale degli psicologi a favore del militare e della sua famiglia, nonché del personale sanitario militare, creando possibilmente linee preferenziali di supporto.
Quanto, poi, all’opportunità di “prevedere e allestire una struttura operativa composta da tecnici-analisti” e che “detta struttura sia strettamente collegata al gabinetto del Ministro”, si fa presente che analoga struttura è operante, già dal 2012, presso l’ispettorato generale della sanità militare: si fa riferimento al “comitato tecnico scientifico di psichiatria e psicologia militare”, composto da ufficiali medici psichiatri e da ufficiali psicologi militari designati da tutte le forze armate e dell’Arma dei Carabinieri. Il comitato, avente funzioni di consulenza per il capo di Stato maggiore della difesa in materia di salute mentale, costituisce uno strumento idoneo a: definire linee guida e d’indirizzo per la gestione, in termini preventivi clinici e medico-legali, dei disturbi mentali; organizzare sul piano tecnico-scientifico un modello di studio e monitoraggio permanente sulla psicopatologia militare; individuare le strategie per prevenire l’insorgenza di sintomi psicopatologici nella popolazione militare; stabilire rapporti di collaborazione con il mondo accademico e scientifico nazionale e internazionale.
Inoltre, il richiamato centro veterani della difesa si pone quale unico punto di riferimento per la gestione e lo sviluppo di tutte le soluzioni utili al personale affetto da limitazioni funzionali collegate al servizio (dagli aspetti clinico-terapeutici immediati, a quelli riabilitativi, alle tematiche attinenti alla ricerca applicata fino al supporto psicologico e socio-assistenziale),
Nel concludere, si ribadisce che il Dicastero presta massima attenzione al fenomeno ed è pronto a valutare anche ulteriori iniziative che tengano conto dei progressi metodologici e scientifici.
GUERINI LORENZO Ministro della difesa