Viterbo – Massimo Massaro (Sinafi Lazio) sulla morte di Beniamino Presutti: “Come organizzazione sindacale abbiamo lanciato un progetto di prevenzione dei disagi psico-sociali tra gli operatori di polizia“
Un evento suicidario, nella sua stessa complessità e nella sua drammaticità, è riconducibile a circostanze che, solo apparentemente, possono risultare inspiegabili. Di fatto, quasi sempre, una tragica scelta del genere trova la sua genesi in un profondo e radicato mal di vivere.
Le situazioni di stress da lavoro, la particolare tipologia di professione esercitata, il malcontento, che sicuramente serpeggia tra gli appartenenti alle forze di polizia e alle forze armate, nonché problematiche di natura personale, rappresentano soltanto l’ultimo miglio di un tortuoso sentiero intrapreso in perfetta solitudine da questi nostri sfortunati colleghi, i quali hanno deciso di avviarsi verso una drammatica meta, restando soltanto in compagnia del loro mal di vivere.
Questa organizzazione sindacale, difronte a tali eventi, ha deciso di non andare all’affannosa ed inutile ricerca di un capro espiatorio in quanto ritiene che le motivazioni di tali inspiegabili gesti siano ben radicate nel profondo di una persona. Questo difficile compito è lasciato agli specialisti del settore.
Di contro, però, il Si.Na.Fi. ha deciso di non voler assolvere l’inutile ruolo di spettatore.
Lo scorso 5 aprile, nella sala congressi dell’hotel Cicerone in Roma, alla presenza di illustri specialisti del settore, nonché di qualificate personalità politiche nazionali, è stato presentato il progetto “Ascolto amico – La prevenzione dei disagi psico-sociali tra gli operatori di polizia”.
Questo progetto, nato da un’idea della Segreteria Regionale Lazio del Si.Na.Fi., realizzato e strutturato sotto il diretto coordinamento della segreteria nazionale, è stato preparato e studiato per oltre un anno.
Si è deciso di partire innanzitutto da una basilare formazione dei dirigenti sindacali, ciò grazie alle preziose competenze fornite da specialisti del delicato settore, che hanno consentito l’apprendimento di nozioni indispensabili per captare piccoli ma significativi segnali di allarme da attenzionare. Di seguito si è voluta creare una rete territoriale di punti di ascolto esterni al corpo, tenendo conto anche dell’aspetto logistico, individuando più specialisti in tutte le province della regione a disposizione delle colleghe e dei colleghi che dovessero avere la necessità di usufruirne, il tutto anche con impegni economici calmierati, ciò in virtù di specifiche convenzioni stipulate.
La presentazione del progetto “Ascolto amico”, ha rappresentato il punto di partenza intrapreso dal Si.Na.Fi. finalizzato a diffondere e divulgare in maniera massiccia lo stesso sull’intero il territorio nazionale, grazie all’impegno di tutte le Segreterie Regionali e di tutte le articolazioni provinciali.
Il Si.Na.Fi. naturalmente non ha l’ambizione di voler risolvere problematiche così complesse, ciò nonostante, però, in qualità di organizzazione sindacale, ha voluto rimarcare ancor di più il proprio ruolo tendendo una mano verso tutte le colleghe ed i colleghi che hanno deciso di proseguire un percorso di vita restando in compagnia solo di una dannosa e dannata solitudine.
Massimo Massaro
Segretario generale regionale Sinafi Lazio
Fonte: TusciaWeb
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